Esigenza/obiettivo
Riduzione delle deiezioni azotate
Principi di riduzione e descrizione
Con un’alimentazione equilibrata delle vacche da latte (corretto rapporto tra proteine ed energia) è possibile ridurre il contenuto di azoto nelle urine, che genera notevoli emissioni. In tal modo viene immesso meno azoto nel ciclo agricolo. La misura si colloca dunque all'inizio della catena delle emissioni di ammoniaca (cosiddetta misura begin-of-pipe).
Il valore di urea nel latte è un indicatore delle deiezioni contenenti azoto ureico e del potenziale di perdita di ammoniaca. L'entità delle reali emissioni dipende dalla stalla, dall'igiene, dalla detenzione, dal deposito, dallo spandimento e dalle condizioni meteorologiche. Se il valore di urea nel latte è elevato occorre adattare il foraggiamento, assolutamente anche quello delle vacche in asciutta e degli animali da allevamento. Spesso, in caso di pascolo intensivo si osserva un valore di urea nel latte elevato (tranne nel caso dei pascoli alpestri). Il potenziale di perdita di ammoniaca è di per sé elevato, ma nel caso di deiezioni prettamente sul pascolo (pascolo integrale) le emissioni sono meno critiche. Nello studio sull'ammoniaca a questo riguardo sono state eseguite modellizzazioni. Occorre tenere conto della stagionalità del valore di urea nel latte, il quale in inverno è molto basso. Esiste una criticità anche verso il basso.
Valori di confronto regionali di urea nel latte
Da novembre 2022 sulla piattaforma di dati sul latte www.dbmilch.ch/it/milchprufung/mhw-information vengono pubblicati i valori medi regionali di urea nel latte. Le aziende che forniscono latte possono accedervi e confrontare i propri valori con quelli di altre aziende presenti nella regione. I valori di confronto regionali fungono da base per discutere su questioni relative al foraggiamento in aziende con valori di urea nel latte superiori alla media. Possono stimolare le aziende e i servizi di consulenza a riflettere sul foraggiamento delle proprie vacche da latte. La riduzione delle perdite di ammoniaca tramite l'ottimizzazione del foraggiamento delle vacche da latte è una misura poco costosa ed efficace per il settore, che in tal modo può fornire un contributo nel quadro dello schema di riduzione dell'azoto. Maggiori informazioni sul valore di confronto regionale relativo all'urea nel latte sono disponibili nella scheda tecnica (in francese).
Raccomandazione Confederazione e ricerca
È stato dimostrato l'effetto di riduzione delle emissioni [21-32]. A livello di aziende individuali esiste un potenziale di intervento.
Vi sono sinergie con la salute degli animali in quanto è possibile migliorare la fertilità nonché la salute della mammella e degli unghioni.
Si tratta di una misura importante per migliorare l'efficienza dell'azoto, poiché le vacche da latte causano circa la metà delle emissioni di NH3 dell'allevamento agricolo.
La misura è stata testata dai Cantoni GR, NW, OW, UR e ZG nell'ambito dei progetti sulle risorse. Attualmente è oggetto di un’analisi approfondita da parte della SSAFA.
Nel modello per aziende individuali e in quello regionale di Agrammon vengono registrati dati sulla composizione della razione di base delle vacche da latte: è possibile ridurre le emissioni totali anche del 10 % circa.
La misura è illustrata nel documento orientativo dell'UNECE con valori obiettivo per il tenore di proteina grezza nella razione di foraggio e informazioni generali (allegato II).
Note sull'attuazione: maggiore è la quota di foraggio verde e in particolare la quota di foraggio ottenuto dai pascoli in una razione, tanto più impegnativo sarà comporre razioni equilibrate. Se si portano gli animali al pascolo, ad esempio, può aumentare il valore di urea nel latte visto l’elevato tenore di proteine nell’erba fresca.
Downloads
Studio A. Bracher. SHL, Agroscope (in tedesco); Articolo Bauernzeitung 2018 (in tedesco); Articolo Schweizer Bauer 2018 (in tedesco); www.dbmilch.ch/it/milchprufung/mhw-information/ (in tedesco)